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| Io credo che ormai Mediaset abbia definitivamente deciso di non investire più nulla sulle sigle. Almeno non per nuovi prodotti. L'unico canale che potrebbe sfruttare il mercato delle sigle è Boing, ma non essendo gestito al 100% da Mediaset, trasmette cartoni animati americani che hanno già una loro sigla (breve, che non supera il minuto), per cui risparmiano soldi e tempo. Io credo che da adesso in poi sia compito di Cristina e della sua casa discografica investire in nuovi progetti che siano extra-sigle (un po' come successo già nel 2014 con "Magia di Natale (Deluxe Edition)", ma ora c'è bisogno di album totalmente nuovi e molto materiale inedito, perché di ripescaggi in questi ultimi anni ne abbiamo avuti fin troppi"). Cristina è un'icona e sicuramente cambiare genere è un rischio per la sua immagine/carriera, proprio per questo secondo me deve sfruttare il più possibile quello che c'è stato fino ad oggi con le sigle attraverso i concerti (cosa che sta facendo e che funziona alla grande, vista l'affluenza di pubblico e i sold out). Ma per quanto riguarda il campo discografico potrebbe dedicarsi semplicemente ad un pubblico più ristretto, ovvero solo ed esclusivamente ai suoi fan, a costo di dover cambiare genere e cantare musica leggera. E non è detto che poi non piaccia anche al grande pubblico, sarebbe ancora meglio se funzionasse in un contesto più ampio. Però qualcosa devono farla, altrimenti già da quest'anno rischiamo di non avere più album di Cristina (escluse eventuali compilation con le sigle più famose che Mediaset continuerà giustamente a sfruttare fin quando saranno i prodotti di Cristina più venduti, anche se credo che quelle canzoni ce l'abbia su disco anche il plancton del Mediterraneo ormai).
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